Gli assiomi di Watzlawick: le regole invisibili della comunicazione

Paul Watzlawick, pioniere della psicologia della comunicazione, ha identificato cinque assiomi fondamentali che regolano ogni interazione umana. Questo articolo esplora come questi principi influenzano le nostre relazioni quotidiane e il modo in cui comunichiamo, spesso senza rendercene conto.

COMUNICAZIONE

Alessandro

11/16/2024

yellow rotary telephone
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La comunicazione non è mai un atto casuale. Ogni interazione, anche quella più apparentemente insignificante, segue regole precise che governano i nostri scambi. Paul Watzlawick, uno dei massimi studiosi della comunicazione umana, ha codificato cinque assiomi fondamentali che svelano le dinamiche alla base di ogni relazione. Per i leader e i top manager, comprendere questi principi non è solo utile, ma essenziale per gestire persone, risolvere conflitti e costruire connessioni significative.

Di seguito, analizziamo i cinque assiomi con un focus pratico sul loro impatto strategico nella leadership e nella gestione.

1. Non si può non comunicare

Anche l’assenza di comunicazione è, di per sé, un messaggio. Il comportamento di un leader è sempre osservato e interpretato, anche quando non parla. Un silenzio durante una riunione strategica può essere percepito come disapprovazione, esitazione o semplice riflessione, a seconda del contesto.

Esempio pratico:
Un manager che non risponde a una mail urgente trasmette (anche involontariamente) il messaggio che la questione non è prioritaria o che il mittente non è considerato rilevante. Essere consapevoli di questo assioma consente ai leader di agire con intenzionalità anche quando decidono di non comunicare attivamente.

2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione

Ogni messaggio trasmesso contiene due dimensioni:

  • Il contenuto: l’informazione pura e semplice.

  • La relazione: il modo in cui il contenuto viene trasmesso, che riflette il rapporto tra gli interlocutori.

Implicazioni per i leader:
Una stessa direttiva può essere accolta con entusiasmo o resistenza a seconda del tono, del linguaggio corporeo e del contesto relazionale. Ad esempio, una critica costruttiva comunicata con rispetto rafforza il rapporto; una critica percepita come condiscendente o offensiva può minare la fiducia del team.

3. La comunicazione è un processo di punteggiatura

Le interazioni umane sono cicliche, ma ognuno interpreta diversamente l’inizio della sequenza comunicativa. Questa "punteggiatura" può portare a conflitti, in cui entrambe le parti si percepiscono come "reagenti" e mai come "iniziatori".

Esempio pratico:
Durante un confronto, un collaboratore può dire: "Ho risposto male perché mi sentivo attaccato", mentre il manager potrebbe ribattere: "Ti ho fatto notare un errore solo perché hai avuto un atteggiamento negativo." Essere consapevoli di questo assioma aiuta i leader a evitare il circolo vizioso dei fraintendimenti e a guidare il dialogo verso una risoluzione.

4. La comunicazione può essere verbale e non verbale

Le parole rappresentano solo una parte del messaggio; il resto è trasmesso attraverso il linguaggio non verbale, come il tono di voce, l’espressione facciale, i gesti e la postura. Per i leader, la coerenza tra i due livelli è cruciale: un messaggio verbale che contraddice il linguaggio del corpo rischia di generare confusione o sfiducia.

Suggerimenti pratici:

  • Durante una presentazione, uno sguardo diretto e una postura aperta rafforzano il messaggio di fiducia e autorevolezza.

  • Al contrario, un tono esitante o una postura chiusa possono trasmettere insicurezza, indipendentemente dalla qualità delle parole utilizzate.

5. Le interazioni possono essere simmetriche o complementari

Le relazioni comunicative si dividono in:

  • Simmetriche: gli interlocutori si percepiscono sullo stesso livello (es. tra colleghi).

  • Complementari: uno dei due assume una posizione di superiorità o guida, mentre l’altro segue (es. tra un leader e il suo team).

Applicazione strategica:
Un leader efficace è in grado di bilanciare questi due approcci a seconda del contesto. Durante una sessione di brainstorming, favorire un’interazione simmetrica stimola la creatività e il coinvolgimento. In una situazione di crisi, una comunicazione complementare decisa trasmette sicurezza e chiarezza.

Perché questi assiomi sono cruciali per i leader

I cinque assiomi di Watzlawick non sono semplici regole teoriche, ma strumenti pratici che consentono ai leader di:

  1. Gestire team complessi: comprendendo le dinamiche implicite della comunicazione per evitare conflitti.

  2. Aumentare l’autorevolezza: utilizzando un linguaggio coerente e intenzionale.

  3. Costruire fiducia: trasmettendo messaggi chiari e autentici a tutti i livelli dell’organizzazione.

  4. Ottimizzare il tempo: riducendo fraintendimenti e ambiguità nelle interazioni quotidiane.

Essere consapevoli di queste dinamiche aiuta i leader a navigare con successo le complessità delle relazioni umane, trasformando ogni interazione in un’opportunità per costruire connessioni autentiche e rafforzare il proprio impatto strategico.

Riconoscere gli assiomi di Watzlawick ci permette di migliorare il nostro modo di interagire con gli altri, accettando che ogni scambio di comunicazione è un atto intenzionale o involontario che lascia un segno.